“Maria SS.ma Mater et Regina Tertii Millenni”, opera consegnata al Pontefice Giovanni Paolo II in occasione del Giubileo 2000, è una rinata interpretazione della Madonna. La scultura raffigura la “Regina del Terzo Millennio” che si affaccia al 2000, Anno Santo, ricca di messaggi di speranza come il sorriso accogliente che ricorda “Cristo sorridente” di Manzù ed il triplice manto, allusione al terzo millennio e della Santa Trinità, caratterizzato dallo splendore di luce tipico del bronzo. La grande capacità di Diana nella sintesi figurative dei significati e contenuti teologici accresce il valore artistico e sacro della scultura, che rappresenta l’attuale punto d’arrivo del percorso artistico e sacro di Diana. “La scultura –dice la critica Fernanda Banchi – ha le stesse potenzialità espressive delle note musicali con le quali si possono accordare infinite melodie, riuscendo ad esprimere impressioni e sentimenti”. L’artista Campano, impegnagnosi attivamente nella reinterpretazione dei temi religiosi, mette in atto le parole di S.S. Giovanni Paolo II “la rappresentazione del mistero può essere usata nella logica del segno, come evocazione sensibile del mistero”, e contribuisce al risveglio dell’arte sacra contemporanea.
Luisa Diana: Da: “Arte Sacra nel Novecento in Italia”
“Il Si di Maria” Si tratta di una ricerca plastica che affronta un tema religioso che percorre il Vecchio e il nuovo Testamento. Al di là della tematica affrontata, va presa in considerazione una espressività allusivamente figurale, dove la simbologia della narrazione sacra si rivela solo a una lenta e meditata lettura, seguendo il percorso artistico e spirituale dell’autore.
Paolo Levi: da: Protagonisti dell’arte 2014 dal xix secolo ad oggi - la scultura EA EDITORE – PALERMO
Il casertano Aldo Diana, uomo eclettico, sa ancorare il contenuto alla forma, vivacizzando sia il marmo che il bronzo, dispiegandosi in modo davvero variegato. Ecco che i ritratti a tutto tondo, altorilievi e via dicendo, non sono un semplice e forse futile soliloquio, bensì, nella piena riconoscibilità dell’opera d’arte, appartengono al modo di rappresentarne la personalità completa. Pienamente capibili, tutte le sculture sono il risultato dello sfruttamento costante di ricerche anche tecniche, così –senza farsi suggestionare dalle lodi – prosegue nel dirci di più idee sviluppate grazie alla padronanza di materiali trasformati ed esplicati in modo da risultare effettive conquiste
Lodovico Gierut: da “De Sculptura” Caleidoscopio Edizioni
Il Maestro Aldo Diana è un artista completo, eclettico nelle sue espressioni d’Arte, così com’erano gli Artisti del passato, sono plasmate nel bronzo come nerbi in tensione, pieni di vigoria come si vede e si sente dai suoi dipinti. E’ stata molto ammirata e non solo dal sottoscritto ma da tutti gli addetti ai lavori e dal pubblico, una piccola fusione bronzea del Maestro Aldo Diana che è stata esposta nella prestigiosa cornice del Museo del Vittoriano a Roma, lo scorso ottobre, dal titolo “Il Si di Maria”. Con il Maestro Aldo Diana siamo di fronte ad una totale avanguardia dell’Arte di rinnovamento intrisa di religiosità e di altissima sensibilità spirituale, combinata, in una sorte di magica transustanziazione, con l’elemento visivo che si trasfigura osmoticamente con lei, e che dà vita ad una maniera di fare Arte veramente toccante e genialmente innovativa. …In una delle sue tavole si respira l’aria di Edvard Munch, con la stessa tensione espressiva e colorazione forte, sonora, emblematica, ma qui c’è un’aria nuova, in cui la visione intellettuale della scena diviene dominio di tutti e appartiene all’immaginifico concettuale della nostra maniera tutta umana di rappresentare il sogno vissuto. …dunque il concetto onirico della vita, come “Nisus formativus” del Blumenbach, viene esternato dal Maestro Diana in tutte le sue opere pittoriche, come nel drammatico e post-espressionista “I 4 Cavalieri dell’Apocalisse”, o nell’”Ego eimi, L’unicità del Padre” in cui l’essenza della forma ovoidale dell’Ego divino è al centro di un beckgound trionfale illuminato dai raggi del sole.
Giancarlo Alù: da “De Sculptura” Caleidoscopio Edizioni
…<< La sua creatività si esprime con uguale intensità nel disegno, nel colore e in vari materiali, egli salda l’immanenza naturalistica alle pulsioni interiori e interpreta il trascendente con fluida simbologia, fissando gli eventi in una atemporalità che sa d’infinito, ricreando sublimanti assonanze tra figurazione, invenzione fantastica e sentimento >>.
Vito Cracas: da L’ELITE new 2007
Aldo diana è stato definito un artista eclettico, profondo, elegante, sensibile…. Un artista che ha avuto un percorso di rilievo particolare, di un rilievo Istituzionale perché a livello di Istituzioni Pubbliche e di alte personalità sia del Clero che delle Istituzioni c’è stato da parte di questi Enti un apprezzamento per le sue opere.
Federico Caloi: da: Biennale Intern. del Tirreno (SA) Princ. Editor Giugno 2018
…con Aldo Diana ritorniamo alla meravigliante bellezza, nel senso classico, del metallo lavorato, ubbidiente, docile (penso a “Il Si di Maria”) alla mano dell’uomo che segue agevole, il grande richiamo del sacro, che gli nasce dentro.
Donat Conenna: da: Premio Ambiente STRESA 2010
“Un modo di dipingere e di operare molto espressivo e coinvolgente che rivela la straordinaria capacità di Aldo Diana nella pittura, nella grafica e nella scultura. Il tutto in una sintesi di accuratezza esecutiva e di personale espressività: un’arte ariosa e comunicativa, aderente spesso agli stati emozionali che egli affronta con varie tematiche.
Angelo Crapanzano: Giornalista
La ricerca interiore della Verità legata al senso esistenziale del comune vivere preannuncia valide meditazioni intimistiche sfocianti in esternazioni artistiche di profondo spessore. In riferimento a tale premessa ricolleghiamo l’esperienza pittorica di Aldo Diana. Arte spirituale non dettata dalla osservazione del fattore esteriore piuttosto scaturita dalla scansione intellettiva della incognita generatrice presente in ciascun individuo. Incognita riconducibile ad entità percepibili attraverso una profonda volontà di ricerca protesa alla valorizzazione dell’atto pratico a discapito del vano e banale decantare.
Sandro Serradifalco: EA.Editore
E’ con Aldo Diana che nasce “l’ecografismo cromatico e volumetrico”, la nuova corrente artistica tutt’altro estranea alla sua formazione culturale, che lo rende un’autore oltre che attore protagonista del panorama artistico italiano, nel quale, al volgere del secolo, con una singolare forza creativa, ha saputo dare vita ad un nuovo linguaggio espressionista. …Adesso nella sua maturità, si manifestano personalità e temperamento in un modo nuovo, non convenzionale, libero, caratterizzato da una gamma cromatica ( e nella scultura non è facile ) della massima intensità in un sottile equilibrio con una composizione tesa ma sempre controllata.
Dante De Nisi: Monografia 1999- GALLERISTA
La pittura dell’artista Aldo Diana è ricca di problematiche che non sempre sono fruibili dal vasto pubblico perché i suoi quadri sono pregni di tematiche sociali e morali: sviluppati con un “corpo tecnico” immediato, intuitivo e con fredda razionalità questi rappresentano la presenza di un mondo sensibile poetico. “l’emergere dal fondo scuro di personaggi che prendono consistenza ed oggettività di un pensiero, di un’idea in un vuoto aspaziale ed atemporale per concretizzarsi in una idea valida ora e per sempre, fanno dell’arte di Aldo Diana un’arte fruibile per tutti i tempi. Usa colori primari oppure i contrasti per spiegare il suo pensiero. L’impasto è diretto con l’utilizzo di colori corposi. La Luce nei suoi quadri non è solare e le forme sembrano venir fuori da abissi reconditi e spazi infiniti. La luce dell’artista Aldo Diana se c’è viene dal di dentro è nei colori stessi.
Cipriano Russo: dalla rivista d’arte ARTE Mondadori ed Nov. 1991